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Virus artificiali, nuove armi contro il cancro

Oncologia Redazione DottNet | 26/05/2017 19:03

Stimolano il sistema immunitario ad attaccare i tumori

Virus artificiali che allertano il sistema immunitario e lo inducono ad inviare cellule killer che combattono contro il cancro. Li hanno realizzati ricercatori svizzeri dell'Università di Ginevra e dell'Università di Basilea. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, potrà essere un punto di partenza per nuovi trattamenti. Terapie che stimolano le difese del corpo con virus vengono usate già da diversi anni nella lotta contro i tumori, ma indirizzare le cellule immunitarie esclusivamente contro quelle cancerose è un obiettivo che finora non era mai stato raggiunto e nel quale un innovativo virus artificiale, che è già stato brevettato, ha avuto successo.  

Di solito le cellule tumorali provocano una reazione limitata da parte del sistema immunitario ed è per questo che possono crescere e proliferare più o meno indisturbate, restando nascoste grazie ai loro sistemi di difesa. Invece, le infezioni virali causano una forte risposta nel corpo, che si impegna a combatterle con ogni mezzo a disposizione. I ricercatori hanno costruito virus artificiali basati su quelli della Coriomeningite linfocitaria, una malattia virale dei roditori che può essere trasmessa anche all'uomo. Le cellule virali non sono pericolose per i topi, ma mettono comunque in allerta le cellule che dovrebbero combatterle. Nel virus hanno inserito proteine tipiche delle cellule del cancro e questo ha permesso al sistema immunitario di riconoscerle come pericolose.    La combinazione di segnale d'allarme e proteine tumorali ha scatenato un potente esercito di cellule killer, anche note come linfociti T, che è riuscito ad identificare e distruggere le cellule cancerose.  

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Le terapie disponibili per i pazienti malati di cancro hanno fatti passi da gigante, negli ultimi anni, ma sono ancora inadeguate per molti tipi di tumore. "Speriamo che i nostri studi possano portare presto a nuovi trattamenti e aiutare in questo modo a migliorare il loro tasso di successo", hanno dichiarato Doron Merkler e Daniel Pinschewer (nella foto), che hanno guidato il gruppo e che lavorano rispettivamente all'Università di Ginevra e a quella di Basilea. 

fonte: ansa

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